Un anno dopo l’altro per dire che noi di Libera non ci arrendiamo al silenzio. Per dire che la legalità non è soltanto un valore, ma un impegno concreto, un’azione quotidiana, un modus agendi. Per ribadire che di lavoro ce n’è da fare tanto in questa Foggia puntellata di sacche di illegalità latenti e mai sconfitte.

Un anno dopo l’altro fino a questo nuovo 31 marzo 2012. 17 anni dopo l’omicidio, impunito, di Francesco Marcone, direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia, freddato alle spalle nel 1995 da una mano senza braccio, senza corpo, senza padrone.

Questa volta, per ricordare Franco, il presidio Libera Foggia ha deciso di unire due iniziative. La prima è la redazione di un manifesto, già affisso in città nei giorni di mercoledì 21 (Giornata della memoria e dell’Impegno) e di venerdì 23. Sfondo nero come il lutto elaborato e razionalizzato, ma non per questo digerito. Nero come il buio. Ma mai abbastanza scuro da celare una volta per tutte, fino all’oblio, la verità. Così, su questo cupo sipario, abbiamo deciso di imprimere a fuoco delle parole che non sono uno slogan, bensì un appello, una conferma dell’impegno, la certezza che la resa non arriverà mai: “FRANCESCO MARCONE È STATO UCCISO IL 31 MARZO 1995. NESSUNO LO HA AMMAZZATO. NOI SAPPIAMO MA NON ABBIAMO LE PROVE”.

La seconda iniziativa è la riproposizione, come di consueto, della ‘Giornata della Legalità. In memoria di Francesco Marcone e delle Vittime di Capitanata’. L’evento, organizzato dal Coordinamento Provinciale Libera, con il patrocinio della Biblioteca provinciale La Magna Capitana, si svolgerà SABATO 31 MARZO a partire dalle ore 9.30 presso l’auditorium della Biblioteca stessa (Viale Michelangelo, 1). Tematica di quest’anno (dopo aver discusso, nel 2011, di beni confiscati), l’importanza della memoria. Testimonieranno quattro parenti di vittime di mafia pugliesi: Daniela Marcone (figlia di Francesco), Lino Panunzio (figlio del costruttore Giovanni, ucciso a Foggia nel 1993), Pinuccio Fazio (padre di Michele, assassinato a Bari nel 2001), Alessandro Tedesco (figlio del Carabiniere Giovanbattista, ucciso a Taranto nel 1989).

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