Il fatto non sussiste. Il Tribunale di Torino ha così assolto il presidente d’onore di Ifil Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Virgilio Marrone nell’ambito del processo Ifil-Exor relativo all’equity swap. Il presidente di Exor, Gabetti, che all’epoca dei fatti era presidente di Ifil, Grande Stevens e Marrone erano accusati di aggiotaggio informativo nell’ambito dell’equity swap (che prevede lo scambio di dividendi e guadagni in conto capitale su un indice azionario con un tasso fisso o variabile) che permise a Ifil di mantenere il controllo della Fiat.

In particolare, oggetto del dibattimento era il comunicato del 24 agosto 2005 in cui Ifil e Giovanni Agnelli affermavano di non avere nessuna operazione allo studio e confermavano la volontà di mantenere il controllo del gruppo del Lingotto.

A leggere la sentenza, le cui motivazioni saranno rese note tra 90 giorni, è stato il giudice Giuseppe Casalbore. Dopo la lettura è scattato un applauso spontaneo in aula. Le pene chieste dal pm Giancarlo Avenati Bassi erano state di due anni e sei mesi per Franzo Grande Stevens, due anni per Gianluigi Gabetti e un anno e sei mesi per Virgilio Marrone. Le richieste erano state avanzate lo scorso gennaio, il Tribunale però aveva ordinato una perizia super partes con esperti nominati dal giudice Casalbore al termine della quale il pm aveva ribadito le richieste di condanna.

“Sono contento ma ero certo di avere ragione”. Così l’avvocato Franzo Grande Stevens commenta la sentenza. Mentre per il presidente d’onore di Exor, Gianluigi Gabetti, “alla mia età è la sentenza di una vita, per me vale molto”.

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