I sindacati del terziario Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil hanno incontrato ieri a Roma l’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, per tentare di ripristinare il confronto avviato lo scorso anno sulle aperture commerciali anche alla luce del provvedimento sulle liberalizzazioni in vigore dal 2 gennaio 2012 e degli inevitabili effetti della norma sulla qualità della vita e del lavoro degli oltre 3 milioni e mezzo di addetti dei settori polverizzati del terziario, commercio, turismo e delle strutture di somministrazione di cibo e bevande, coinvolti in misura crescente dall’allungamento degli orari di lavoro. Le parti hanno deciso di ristabilire a breve il tavolo permanente di confronto tra i Comuni, le associazioni sindacali e le rappresentanze dei commercianti sulle questioni delle aperture domenicali e festive. Positivo il commento della Fisascat.“Auspichiamo che la ripresa del confronto con l’Anci possa determinare anche la riattivazione dei tavoli di concertazione a livello territoriale per la definizione di un sistema partecipativo sui calendari di apertura da concordare nei livelli locali nel rispetto dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del commercio – ha commentato il segretario generale Pierangelo Raineri a margine dell’incontro – Al Governo chiediamo di riflettere ancora sulle conseguenze di un provvedimento deciso a tavolino senza la possibilità di presentare emendamenti come avvenuto per gli altri settori coinvolti dalle liberalizzazioni, per evitare che nei comparti polverizzati del terziario privato si annullino le norme faticosamente conquistate attraverso la contrattazione a tutela del lavoro domenicale, festivo e flessibile e soprattutto tenendo conto che gli addetti dei settori coinvolti dal provvedimento sono per il 64% donne”.

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