RePalNet è un progetto che nasce dall’intuizione di Franco e Tiziano Petrigh, titolari dell’azienda Friul Pallet, e di un gruppo di giovani studenti friulani.

L’innovazione del progetto è stata anche convalidata da un importante riconoscimento del premio “Start Cup”, competizione tra idee imprenditoriali all’avanguardia promossa dall’Università degli Studi di Udine e dalla Fondazione Crup.

 

La “business idea” ha origine dall’esigenza di “riciclare” o meglio “riutilizzare” i pallet usati che le aziende manifatturiere ricevono con le materie prime e che, finito il proprio processo di produzione, vengono inutilmente smaltiti.

Da ciò nasce il nome RePalNet, che deriva appunto dai termini “REused PALlet NETwork”: una rete di aziende attive nel settore dei bancali per il recupero ed il riutilizzo dei pallet non standard.

In pratica si tratta di un magazzino virtuale condiviso, gestito da un complesso database informatico, in cui si incontrano domanda e offerta di tre principali tipologie di realtà imprenditoriali:

– aziende di recupero di pallet usato;

– aziende di trasporto e di logistica;

– aziende manifatturiere che movimentano pallet (che acquistano pallet per spedire le proprie merci o che ricevano pallet con le merci acquistate).

 

I vantaggi del progetto sono molteplici:

  • in primis per l’uomo e l’ambiente, in quanto si riduce il materiale da smaltire e di conseguenza la deforestazione;
  • le aziende di recupero pallet ottimizzano i propri costi e ricavi e moltiplicano le proprie opportunità di vendita;
  • le aziende di trasporto hanno più opportunità per far viaggiare carichi i propri automezzi;
  • le aziende manifatturiere riducono i costi di smaltimento e risparmiano sugli acquisti.

 

La proposta di RePalNet, oltre che a portare benefici economici alle aziende, è evidentemente anche doppiamente ecologica in quanto contribuisce ad evitare lo smaltimento e quindi l’inquinamento atmosferico o terrestre e salva molti alberi che diversamente verrebbero abbattuti per costruire pallet nuovi.

Attualmente in circolazione ci sono più di 5.000.000 tipi diversi di pallet per dimensioni, struttura e robustezza. Principalmente si tratta di pallet non standard, realizzati in misure particolari e che una volta utilizzati sono quindi difficilmente ricollocabili.

Per poter soddisfare le più diversificate richieste di ogni cliente, RepalNet ha brevettato un evoluto sistema di classificazione e codifica dei bancali. I pallet riclassificati e codificati vengono quindi inseriti nel comune database online, consultabile sul sito www.repalnet.eu.

 

RePalNet è ora una realtà operativa unica in Europa nella gestione del pallet usato non standard ed incrementa quotidianamente i suoi servizi grazie al supporto dell’azienda Friul Pallet. Ad oggi già settanta aziende hanno preso parte al progetto e l’obiettivo è di aumentare considerevolmente il numero nel prossimo anno.

 

Friul Pallet di Faedis (Ud) è un impresa artigiana che opera nel settore degli imballaggi in legno da oltre trent’anni, dal 1977 come ditta individuale di Petrigh Celso e dal 1988 come Friul Pallet di Petrigh F. & T.

L’azienda è supportata da un team che è riuscito a migliorare negli anni i volumi e la qualità dei prodotti e servizi offerti fino a coprire il mercato dell’intero Friuli Venezia Giulia.

Il processo produttivo, che parte direttamente dal tronco di legno, permette di realizzare una vastissima gamma di pallet ed imballaggi in legno di tipo standard o non standard. Solo dei pallet non standard l’azienda vanta a catalogo oltre le 450 tipologie di prodotto.

Dal gennaio 2006 l’azienda è stata autorizzata dalla FITOK ad effettuare il trattamento a caldo HT (Heat Treatment) e quindi a certificare i propri prodotti secondo normativa ISPM 15 FAO per l’esportazione fuori Unione Europea.

A conferma dell’animo ecologico dell’azienda, recentemente Friul Pallet ha creato anche Relen, una società specializzata nel recupero energetico degli sfridi di lavorazione del legno, grazie all’utilizzo di caldaie a cippato. L’azienda riesce così anche a soddisfare le necessità energetiche dei suoi stabilimenti di produzione e degli impianti di trattamento termico.

Di admin