\"\"“La siccità che ha colpito la Puglia, ed in particolar modo la provincia di Foggia nel triennio 2001-2003, deve far riflettere Regioni, Province e Comuni interessati”. Il segretario generale della Fai Cisl di Foggia, Michele Manzi, interviene in merito alla realizzazione della diga di Piano dei Limiti. “Le Regioni Puglia e Molise sono entrambe costrette – sottolinea – a trovare un’intesa per realizzare questa diga, altrimenti i 130 milioni d’euro, messi a disposizione dal Governo, rischiano di volatilizzarsi, dirottati ad altre Regioni, che sono già pronte ad utilizzarli per la creazione d’infrastrutture legate allo sviluppo”. Secondo il segretario provinciale della Fai Cisl, “l’agricoltura di Capitanata deve continuare a produrre la barbabietola, per continuare a sostenere l’attività produttiva del sito industriale dello zuccherificio di Termoli e, al tempo stesso, mantenere l’unica filiera agro-industriale completa. In mancanza della risorsa primaria che è l’acqua – evidenzia il sindacalista – a rimetterci saranno entrambe le Regioni. Ne faranno le spese sia i produttori della bietola di Capitanata sia l’industria di Termoli”. Pertanto, la Fai Cisl invita a “cogliere l’attimo, sostenendo l’iniziativa portata avanti dal sottosegretario alle Risorse Agricole Alimentari e Forestali, Gianni Mongiello, per realizzare l’accordo di programma per la Diga di Piano dei Limiti. Bisogna arrivare presto a risultati concreti – sostiene Manzi – entro e non oltre il 31 dicembre 2007”. La Fai Cisl “non crede che la nomina di un commissario possa dirimere la vertenza delle acque tra Puglia e Molise. E’ più utile – sottolinea Manzi – insistere nel percorso di confronto, sostenuto dal sottosegretario Mongiello, al fine di trovare l’accordo tra le Istituzioni interessate. In termini produttivi ed occupazionali – rileva Manzi – la Provincia di Foggia ha già pagato un prezzo elevato con la riforma dell’OCM (Organizzazione Comune di Mercato) zucchero, la quale ha determinato lo smantellamento, sia pure parziale, dell’unico zuccherificio di Borgo Incoronata, con la messa in cassa integrazione dei lavoratori. Adesso bisogna però intervenire per tempo, al fine di evitare che la carenza d’acqua possa davvero mettere i produttori di barbabietola di Capitanata nelle condizioni di non poter più portare avanti questa produzione, che è essenziale – conclude il segretario della Fai Cisl – non solo per la Capitanata, ma anche per la sopravvivenza dello zuccherificio molisano”.  A tal fine, la Fai insieme alla Cisl di Capitanata è impegnata nel promuovere un fronte più ampio di consenso che coinvolga anche le rappresentanze sindacali di CGIL CISL e UIL del Molise.
 

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