Alghe rosse nell’invaso di Occhito: l’acqua erogata dai rubinetti è buona. Non sono mai stati raggiunti livelli di pericolosità della concentrazione di tossine, ma il monitoraggio continua. La situazione è di stabilità e di relativa tranquillità. È il punto della situazione, proposto alla commissione ambiente del Consiglio regionale dall’assessore alla salute Tommaso Fiore e dai tecnici di Arpa Puglia, Aqp, Asl e Cnr. Sono i soggetti che siedono al tavolo operativo attivato dalla Regione al manifestarsi della fioritura algale, a fine 2008.
“Gli interventi hanno offerto un quadro prezioso per il nostro lavoro”, ha osservato il presidente della quinta commissione, Pietro Mita. “E’ sembrato doveroso convocare un’audizione, su richiesta del consigliere Angelo Riccardi, per affrontare un argomento che richiama un forte interesse e coinvolge un insieme di elementi che si intrecciano, dalla salute pubblica, all’ecosistema agli interventi ed opere pubbliche”.
Concordi i rappresentanti di tutti gli enti. Rispetto alla microcistina, la microalga che produce le tossine, nessun problema per l’acqua nelle case. È sottoposta a clorazione e non ha mai aegnato valori rilevabili in laboratorio. Già quella che esce dal potabilizzatore, trattata con i filtri misti sabbia-carbone montati dall’Aqp, è sempre stata al di sotto della soglia di tolleranza, fissata dall’Oms ad 1 microgrammo al litro. Nella fase di massima crescita della microcistina, il picco non ha sfiorato lo 0,4, restando poi sempre al di sotto della rilevabilità strumentale.
Le analisi sono effettuate da Arpa Puglia, sui campioni che l’Asl preleva ogni 2-5 giorni, operando anche in situazioni climatiche impossibili, ha fatto notare l’assessore Fiore, che ha segnalato come “encomiabile lo sforzo delle persone, tecnici e operai, oltre che degli enti”.
L’esperienza, per Fiore, offre alla Puglia un patrimonio di conoscenze da mettere a disposizione della comunità internazionale. Il fenomeno infatti riguarda invasi in tutto il mondo. “Abbiamo scelto la linea della massima informazione: dati ed atti sono tutti a disposizione online”. Non solo informazione, l’assessore ha sottolineato la massima condivisione delle decisioni: “il tavolo tecnico è aperto alla concertazione con tutti gli enti locali”. È stata adottata la strategia di immaginare scenari futuri di emergenza con la protezione civile, elaborando un piano di distribuzione d’acqua alternativa, riducendo l’apporto di acqua di Occhito negli 11 comuni dove è non possibile miscelare, diluendo così le cellule algali.
La guardia resterà alta. Le alghe ci sono e il problema si riproporrà nelle stagioni fredde a venire. La microalga preferisce acque a bassa temperatura e  in estate, se è prevedibile un abbassamento dei valori, resta da vedere come reagirà allo stress climatico.
Angelo Riccardi si è dichiarato soddisfatto dell’andamento della riunione e “delle rassicurazioni fornite dai tecnici sul fenomeno. L’acqua è potabile e i rischi per la salute sono fugati”, ha dichiarato. Rimane aperta la pagina delle cause e delle eventuali responsabilità.
Sotto esame un torrente molisano che adduce acqua nell’invaso e il percolato che potrebbe filtrare dalla discarica dismessa di Benevento. Il problema coinvolge aree interregionali, da qui la richiesta all’Ispra nazionale di un tavolo di confronto delle quattro regioni interessate, per identificare le origini del degrado e adottare i correttivi. (fel)

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