vinoinbottigliaMilano. Le informazioni sulla sicurezza dei prodotti alimentari assumono sempre più rilievo per le aziende europee, non solo sulla base dei criteri quadro predisposti dalle normative comunitarie, ma soprattutto per la crescente richiesta da parte dei consumatori.

In attesa di un’armonizzazione normativa comunitaria, le grandi multinazionali stanno sviluppando standard interni di conformità, mentre le PMI temono barriere all’ingresso nei mercati dei singoli stati.

Dai produttori di materiali e oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari (MOCA) fino ai rivenditori finali, tutti gli operatori della filiera necessitano quindi di supporto tecnico per la valutazione della sicurezza effettiva di questi materiali e delle sostanze non intenzionalmente aggiunte (NIAS).

TÜV Italia, attraverso i laboratori pH, è un leader nei test sulla sicurezza dei prodotti alimentari per la salute del consumatore, attraverso l’identificazione dei potenziali rischi connessi alle sostanze non intenzionalmente aggiunte (NIAS) usate nei materiali a contatto con alimenti.

Secondo quanto emerge da uno studio del 2016, realizzato dal centro di ricerche europeo JRC di Ispra, il settore dei materiali destinati a venire a contatto i prodotti alimentari genera un fatturato annuo di 100 miliardi di euro.

Cosa si intende per NIAS?

I materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti sono una potenziale fonte di contaminazione alimentare, poiché possono rilasciare sostanze migranti con diverse caratteristiche  tossicologiche a seconda della loro composizione chimica, del tempo di esposizione e delle condizioni fisiche in cui si trovano. La loro identificazione è un parametro critico, dal momento che si tratta per la maggior parte di sostanze sconosciute, non listate e non intenzionalmente aggiunte.

 

Quali sono le cause?

Le potenziali fonti di NIAS si possono classificare in quattro gruppi principali:

  • Processi degradativi di materiali in seguito ad esposizione ad alte temperature, microonde o a processi di irradiazioni.
  • Impurità presenti nel materiale grezzo o negli additivi.
  • Composti di neo-formazione che si sviluppano per reazione tra sostanze presenti nel materiale di partenza.
  • Contaminanti provenienti dal processo di riciclo del materiale stesso.